"Dentro l'incubo"

3°Capitolo

"Dentro l'incubo"

La notte giunse, e il piccolo gruppo rimasto decise di dormire, per quanto fosse possibile. Eddie rimase di guardia, a detta sua bisognava stare attenti e controllare la zona,i suoi sensi da osiriano stavano man mano crescendo di più,e il senso del dover nel proteggere Nina, e non solo, aumentava sempre più. La pure verità era che Eddie non sarebbe riuscito a chiudere occhio. La preoccupazione che aveva per la sua Yacker superava il resto. Rise internamente, ancora continuava a chiamarla la sua Yacker. Quanto ero patetico?Pensare ad una ragazza che ormai si è allontana da lui.

"Non devi rimanere per forza sveglio per tutta la notte."

Eddie alzò lo sguardo verso la voce che aveva interrotto i suoi pensieri."Non credevo fossi ancora sveglia Nina."

"Non riuscivo a dormire."Proferì la giovane , mentre si sedette accanto ad Eddie sul terreno freddo, solo un piccolo fuoco a fare da luce in quella notte buia.

"Siamo in due."

"Eddie non devi sentirti in obbligo a proteggermi solo perché sei il mio osiriano."

"Non lo faccio per obbligo, e poi cosi so che mi renderò utile."

"Tu non sei inutile Eddie, non c'è bisogno che tu mi protegga 24 ore su 24."

"Disse la ragazza che stava rischiando di essere trascinata viva nell'aldilà."

"Touchè.Comunque grazie per avermi salvato la vita, non credo mai di averti ringraziato come si deve."

"Di nulla. Ti sei mai chiesta cosa volesse dire?" Chiese retoricamente l'americano. Era una domanda che non aveva mai avuto risposta, in pochi sarebbe stato in grado di capire la loro situazione,anzi forse nessuno avrebbe potuto capire come si sentivano, non era stato lasciato loro un libretto con delle istruzioni, non c'era una guida ad indicare loro la via.

"Intendi essere la prescelta e l'osiriano?"

"Già."

"Portarsi dietro molte seccature, ecco cosa vuol dire. Sono quasi tre anni che ho scoperto di essere la prescelta, ed ho solo rischiato per la mia vita e per quella di mia nonna e dei miei amici. Tra maledizioni e spiriti maligni, non so se è essere la prescelta sia una fortuna, sono solo al liceo. Dovrò passare il resto della mia vita con la paura che mi possa succedere qualcosa? E se accadesse qualcosa alle persone che amo?Non posso vivere con questo terrore,no,non me lo merito. " Dichiarò esausta Nina, ne aveva passate cosi tante, che ormai emotivamente non ce la faceva più. Che cos'altro aveva in mente per lei il destino? Quanto ancora doveva soffrire?

Eddie abbozzò un sorriso amaro, per lui quello di cui parlava la sua compagna di sventure era iniziato di recente,ma i continui incubi,le visioni,la paura di non essere in grado di prendersi cura delle persone a cui voleva bene, lo consuma dentro. i "È come quando dicono che c'è un omaggio per te, ma per averlo devi spendere un minimo di 30$. Una totale fregatura."

"Esatto,ma nel nostro caso i 30$ sono spiriti maligni,visioni raccapriccianti,e incubi giornalieri."

"Se avessi saputo non avrei mai chiesto di essere l'osiriano, ma mi rincuora il fatto che almeno posso fare qualcosa di buono proteggendo te."

Nina gli sorrise. Eddie era diventato una sorta di fratello maggiore per lei. Essendo figlia unica, nonché orfana, aveva sempre desiderato una figura fraterna che la proteggesse dai bulli, e che la consolasse da un cuore spezzato."Non saresti costretto a farlo se fossimo dei comuni adolescenti."

"Già,protezione dal Dio Osiride, mi sta causando solo guai. Ho passato la mia intera vita pensando che mio padre non volesse avere a che fare con me, poi scopro dopo quasi dieci anni scopro che lo ha fatto solo per proteggermi,lasciando me e mia madre da soli. Tutto questo perché sono l'osiriano.La mia famiglia è andata in pezzi per causa mia,la prima ragazza che ho mai amato mi ha scaricato senza un perché. Rovino ogni cosa che mi circonda."

La quasi adulta gli diede un pacca sulla spalla per rincuorarlo."Non darti tutte le colpe adesso, e sono certa che anche Patricia ti ama ancora."

"Io non sono poi cosi sicuro."Sospirò il giovane. Tutto era ormai confuso, ogni cosa aveva assunto un significato diverso, spesso non lo aveva affatto, ma in fondo che cosa importava? Se ciò che rappresenta il tuo intero mondo va via portando con te la tua unica ancora di salvezza.

"Che cosa è successo tra voi due?"

"Abbiamo passato dei bei momenti insieme, le ho detto che l'amavo,abbiamo passato la notte insieme, e poi boom distruzione di massa."

"Oh, mi dispiace Eddie, ma non disperarti, so che tra te e Patricia non è finita definitivamente, ne sono certa. Conosco Patricia, e lei non abbandonerebbe chi la ama senza una ragione valida."

A qualche kilometro di distanza da li,al sorgere del sole, Joy aprì gli occhi. Li aprì e li richiuse più di una volta, prima di rendersi conto di dove si trovava. Sperava che l'essere stata rapita, di nuovo per giunta, la foresta, il pazzo maniaco di Mr Duncan fosse solo un incubo, e che presto si sarebbe svegliata comoda e sicura nel suo letto. La dura realtà la travolse, non era nel suo letto, ma distesa per terra sotto ad un letto di foglie.

"TI sei svegliata finalmente."

"Alfie, dove è Jerome?" Joy si strofinò gli occhi ancora incredula di quello che le era capitato.

"È andato a cercare gli altri, se entro due ore non ritorna dobbiamo andarcene."

"Quanto tempo è passato?"Domandò la ragazza guardandosi intorno, ad occhio e croce guardando il cielo sembrava che fosse l'alba o giù di li.

"Poco meno di mezz'ora."Rispose Alfie visibilmente scosso e esausto. Aveva dormito poco o niente quella notte. Anche se a modo suo amava l'avventura e la vita all'aria aperta, il trovarsi senza nulla su un'isola sperduta chissà dove lo rendeva molto più nevrotico di quanto non fosse già.

"Perfetto. Potevate anche svegliarmi."

"Jerome non voleva. Andava di fretta , sai è in ansia per Mara."

"Capisco, e tu non lo sei per Amber?"

"Sono nell'ansia più assurda, ma cerco di non darlo a vedere."

"E perché?"

"Per non farti preoccupare, un ansioso in un gruppo è più che sufficiente."

Gridò entusiasta Jerome mentre spuntò da un piccolo sentiero."Senza gioia ti sei svegliata finalmente!"

"Mi dispiace, non avevo impostato la mia sveglia per le 5 del mattino!"

"Touchè, ma visto che sei sveglia possiamo metterci in marcia."

"Hai notizie di Mara e degli altri?"

"No, nessuna. Per questo vorrei controllare la zona opposta."Affermò Jerome mesto.

"È ancora l'alba, hai controllato se ci fosse qualcuno addormentato?" Gli chiese Alfie.

"Ovviamente, ma non c'era nessuno .In verità non volevo allontanarmi troppo."

"Se mi hai chiesto di andarcene se non arrivavi entro due ore."Sostenne

"Poi mi sono reso conto che aspettare due ore solo insieme a senza gioia poteva essere una tortura."La verità era che il simpatico burlone non voleva abbandonare Joy, nonostante il loro non fosse un buon rapporto, Jerome in fin dei conti teneva a lei, e al resto dei suoi compagni.

"A-ah, giuro che ti ammazzo Jerome."

Patricia stava camminando da molto ormai, quasi da tutta la notte, non aveva chiuso occhio, come poteva? Dispersa da sola su in sola. Il suo unico pensiero era quello di trovare gli altri, la stanchezza era un fattore irrilevante in quel momento. Si fermò notando dei resti di un piccolo falò, qualcuno era stato li di recente. Vide delle persone avvicinarsi al piccolo campo improvvisato, li riconobbe come dei ragazzi della sua scuola, casa Mut o casa Hathor non lo ricordava di preciso, frequentava pochi corsi con loro, e per lo più i residenti erano ragazzi di scambi culturali che cambiavano saltuariamente.

Una ragazza la vide, capelli biondi come il grano tenuti in ordine da una treccia laterale, il viso sporco e gli stanchi. "Tu sei di casa Anubis, giusto?" Le chiese con un forte accento francese

Patricia annuì, era cosi stanca che non riusciva nemmeno a dire una sola sillaba.

"Sono Michelle di casa Hathor, e loro sono Dan e Tess." Disse la bionda riferendosi ad un ragazzo dai tratti ispanici dalla corporatura robusta, e ad una ragazza esile con dei folti capelli scuri, quasi neri.

"Sei quella che si scopa il figlio di Sweet." Disse senza pelli sulla lingua l'ispanico.

Patricia roteò gli occhi, era nell'accademia Amun da più tempo di questi tre messi insieme, e sto pompato arrogante la ricordava solo per il suo rapporto con Eddie. Lo trovava stomachevole , e piuttosto discriminatorio." Ex ragazzo, sono anni che sono in questo collegio, sono famosa, e non di certo per quello che pensi tu."

"Avevo sentito che avevi un bel caratterino, ma pensavo fossero solo delle voci."Proferì il ragazzo. Patricia aveva l'impressione che ci stesse provando con lei, disgustoso a dir poco.

Una delle ragazze sospirò. Era abituata ai continui tentativi di flirt del compagno, ma proprio come ora, quello non era ne il luogo nel momento adatto per provarci con una ragazza."Dan ti sembra questo il momento di rimorchiare?"

"Oh andiamo Tess, e quando sarebbe il momento giusto?"

"Non lo so, ma di certo non questo."

Patricia fece un smorfia di disgusto. Diamine certe persone non avevano proprio tatto."Eww chi ti ha detto che ci sto?"

Inaspettatamente un forte sibilo si sentì,e la voce sgradevole di Mr Duncan riempì le loro orecchie."Buongiorno miei cari, dormito bene?" Disse sarcasticamente, quasi a prenderli in giro. "Vi starete chiedendo perché siete qui, beh è semplice. Sapete fin da piccolo amavo giocare con i soldatini di plastica, cosi ho pensato perché non giocarci per davvero? E se sono dei ragazzini ad uccidersi la cosa è ancora più divertente ed eccitante! Volete uscire da questa isola vivi? Allora vi consiglio di far fuori chi è non è della vostra casa. Chi si rifiuta,mi dispiace ma non avrà una vita lunga." Terminò la chiamata con una fragorosa risata malefica che fece rabbrividire ogni persona presente sull'isola, vicina e lontana. Chi era davvero Mr Duncan? E perché voleva un genocidio di massa? Le domande erano molto, alcune senza risposta, ma di certo una cosa era indiscutibile, Mr Duncan era un pazzo.

"Quel tizio ha decisamente qualcosa che non va." Sbottò Patricia incrociando le braccia al petto. Uccidersi tra di loro? Non erano mica in uno stupido videogame, ma poi si sentì stringere sul collo, Dan la teneva bloccata con braccio."Che diavolo stai facendo?"

"Cerco di sopravvivere, tu sei l'estranea in questo gruppo, e come ha detto Mr Duncan, dobbiamo far fuori chi non è del nostro gruppo."

"Vuoi stare al gioco di quel pazzo? Allora è proprio vero che gli scimmioni hanno poco cervello."Lo prese in giro la rossa.

"Continui ad avere il tuo pessimo carattere anche quando stai per morire? La cosa sarebbe stata eccitante se non fossi costretto ad uccidersi."

"Fallo allora uccidimi, se ne hai il coraggio." Disse spavalda, ma dentro moriva di paura. Era già stata in una situazione di pericolo, molte in realtà, ma nessuno l'aveva mai minacciata di ucciderla senza un motivo apparente, e mai solo per il gusto di farlo.

Ci fu un attimo di silenzio, e poi un corpo cadde a terra, qualcuno urlò, un urlo straziante. Era accaduto tutto velocemente, vittima e carnefice si confusero, i presenti non videro che cosa successe. Qualcuno scappò, qualcun altro rimase esamine a terra incapace di muoversi, e poi il caos divampò come un incendio per tutta l'isola.