6°Capitolo
"You're my home"
Eddie, Fabian, e Nina stavano continuando il loro cammino. I tre avevano cercato la via più veloce per uscire dal bosco, e magari dirigersi in spiaggia.
"Giuro che se qualcuno mi parla di campeggio lo uccido."
Fabian sorrise alle parole dell'amico. "Un po' fuori luogo, non ti pare Eddie?"
"Sai cosa intendo."
Nina sospirò, e iniziò a camminare più lentamente.
"Nina stai bene?"Domandò preoccupato Fabian.
La giovane annuì. Erano in cammino da giorni, le forze le stavano iniziando a cedere, ma non per questo doveva fermarsi. Dopotutto aveva trascorso tre giorni rinchiusa in un buco. Non doveva lamentarsi. "Sì, certo, sono solo un po' stanca."
"Se vuoi, possiamo fermarci per riposare."
"Sto bene, ho avuto solo un piccolo mancamento."
Fabian le prese le mani, e le mise tra le sue. "Per questo ti dico che dobbiamo fermarci, non stai mangiando a sufficienza, stai perdendo le forze."
Nina ricambiò il gesto con un sorriso. "Smettila di preoccuparti per me, io sto bene, davvero, ".
"Ne sei sicura?"
"Certo."
"Avete bisogno di una camera voi due?"Li prese in giro Eddie.
Nel frattempo Patricia, KT, e Willow stavano marciando verso il luogo in cui KT aveva lasciato Eddie, Nina, e Fabian. L'americana si muoveva spedita tra i boschi, lasciando sorprese le due ragazze.
"Sei sicura che questo sia la strada giusta?"Domandò Patricia seccata.
"Sì, ricordo il posto."
"Ricordi il posto? Solo a me sembra tutto uguale?"Sbottò Patricia annoiata.
"Beh ho passato praticamente l'infanzia passeggiando tra i boschi con mio nonno, diciamo che riesco a orientarmi per bene."
"Una volta mi sono persa in un parco pubblico, avevo 8 anni, in realtà credo che mi stessero rapendo.."
"Questa la dice lunga su di te Willow."
"Davvero? Cosa?"
"Oh nulla davvero. "
Improvvisamente Patricia si fermò, aveva notato una strana incisione su un albero.
KT si avvicinò. C'era ancora un po' di strada da percorrere, non avevano il tempo per fermarsi. "Patricia perché ti sei fermata?La strada è dall'altra parte."
Patricia la ignorò."Guarda questa incisione." Disse indicando appunto un'incisione sulla corteccia di un albero.
"Un'incisione? Sarà stato qualcuno a farla."
"Noo, è fenomeno naturale di alcune specie di alberi."
"Ci sono alberi che riescono a scrivere?Questo è fantastico!" Si meravigliò Willow.
"No! L'incisione è stata fatta da qualcuno, e io so chi è stato."
"Chi?"Chiesero all'unisono KT e Willow.
"Dall'unico che può firmarsi A-Dog!"Affermò Patricia, mentre sul suo volto si stava formando un sorriso.
Amber e Mara vagarono senza metà per ore, almeno per loro erano sembrate ore. Avevano la mente vuota, non riuscivano più a pensare a niente, tranne che al corpo senza vita di Mick disteso sotto una pozza di sangue. Era accaduto tutto cosi in fretta,il mondo si era mosso a grande velocità, e loro due erano rimaste inermi a osservare gli eventi che si susseguivano senza poter far nulla.
Mara si sentiva dannatamente in colpa, se fosse stata più capace, se avesse agito più velocemente, forse Mick sarebbe ancora vivo. Se non avesse perso tempo nel volere sempre ragione. Avrebbe voluto dare ascolto alle parole del ragazzo, e forse sarebbe stata più attenta, si sarebbe sicuramente accorta del pericolo se non avesse perso tempo a discutere. Una miriade di se e di ma albergavano nella sua testa, ma tutti quei dubbi di certo non avrebbero riportato in vita Mick,e questo Mara lo sapeva perfettamente, ciò la distruggeva ancora di più.
Amber invece era diventata impassibile, quasi una bambola, non una sola parola era uscita dalla sua bocca dopo la morte di Mick. Sul suo volto un'espressione impassibile, quasi come un'inquietante bambola di porcellana, si palesava dominante. Il suo piccolo mondo immaginario da lei creato era stato spazzato via come un misero castello di carte. Improvvisamente la realtà l'aveva fatta aprire gli occhi. Non era nel paese delle meraviglie, era caduta in un buco senza fine, e il suolo era ancora ben lontano.
"Patricia Eddie e gli altri sono di là!"Sostenne KT.
"Voglio seguire queste tracce, non ho bisogno di andare da Eddie ora." Patricia voleva seguire le tracce, ma esse erano al lato opposto rispetto alla via che stavano percorrendo.
"Si che ne hai bisogno, e anche lui ha bisogno di sapere che stai bene."KT avrebbe fatto di tutto pur di ricongiungere quei due, anche spingere a calci Patricia se era necessario.
"Vacci tu allora."Ribatté la rossa. Non voleva ammettere a se stessa che aveva pienamente bisogno di lui.
"Non sarebbe la stessa cosa. "KT prese una pausa." Seguirò io le tracce di Alfie, tu vai da Eddie Patricia."
"Ma.."
"Tranquilla ti darò delle indicazioni, Willow tu vieni con me?"
La ragazza annuì." Ma cosi Patricia rimarrà da sola?"
"Stai tranquilla, sono sicura che saprà cavarsela."
Cosi le tre ragazze si divisero, KT e Willow seguirono le tracce lasciate da Alfie, mentre Patricia iniziò a incamminarsi verso il lato opposto, verso Eddie. Era forse questo un segno? Delle tracce invisibili che l'avrebbero portate da chi nonostante tutto amava ancora. Perché dopotutto quello che facciamo per restare lontane da una persona, c'è sempre un filo rosso che ci riporta da essa.
"Oh mio Dio! Ragazze che cosa vi è successo?" urlò Joy vedendo arrivare Mara e Amber. Le due erano sconvolte, e i loro vestiti erano macchiati di sangue.
Alfie si precipitò dalla sua ragazza. "Amber che cosa ti è successo?" il suo volto, come da molto tempo ormai non mostrava alcuna emozione, i suoi bei capelli biondi erano ricoperti di terra, coprendo cosi il loro colore lucente. I suoi vestiti erano sporchi. Il ragazzo la guardò negli occhi in cerca di una spiegazione, ma nel suo sguardo leggeva solo paura e disperazione. L'abbracciò stretta a se, non voleva forzala a parlare, le parole erano superflue in quel momento.
"Mara sei salva! Grazie al cielo!" Anche Jerome come Alfie si precipitò verso la sua amata. Anche Mara come Amber era ridotta a uno straccio, m al contrario della bionda, lei non riusciva a trattenere le sue emozioni, cosi si avvicinò a Jerome, nascose il viso sulla sua spalla, e pianse a dirotto, come una bambina . Jerome le accarezzò la schiena dolcemente, e le diede il tempo di riprendersi prima di cercare spiegazioni a tutto ciò. "Ci sono io adesso."
Fu la stessa Mara a staccarsi dall'abbraccio, si asciugò le lacrime e iniziò a parlare, beh almeno tentava. "N noi eravamo, non poco lontano da qui, una vecchia capanna, c'è stato uno sparo, e poi Mick."Balbettò Mara tra i singhiozzi.
"Mara dimmi, che cosa vi è successo? Dove è Mick?"Chiese Jerome. Sperava vivamente che quello che avesse capito era il falso.
"È andato, Mick è morto! Gridò tra un lungo pianto Mara.
I presenti, esclusa Amber, si mostrarono subiti sconvolti dalla notizia. Il loro amico non c'era più, l'amico con cui avevano condiviso gran parte della loro vite era morto.
"Ho provato a salvarlo, ma la ferita era troppo profonda, e il poi tutto quel sangue.."
"Shh, sono sicuro che hai fatto il tuo meglio per salvarlo, entrambi lo avrete fatto." Disse Jerome cercando di tranquillizzare Mara.
"Se solo fossi stata più capace.."
"Mara non è stata colpa tua."Cercò di tranquillizzarla anche Joy. Anche lei come tutti era scioccata e devastata dalla morte di Mick, ma dover assistere inermi alla sua morte deve essere stato uno shock inimmaginabile.
"Amber ti prego parlami."Chiese speranzoso Alfie. Amber non dava segni, e il ragazzo stava iniziando seriamente a preoccuparsi.
"È da quando è successo che ha quest'aspetto." Spiegò Mara
"Deve essere stato lo shock."Farfugliò Joy.
"Che cosa facciamo? Non possiamo lasciarla cosi!"Chiese disperato Alfie.
Jerome sospirò in capace di poter prendere una decisione. In quel momento la sua testa e il suo corpo erano altrove. "Io non lo so Alfie, davvero non lo so."
Intanto uno schermo mostrava Patricia camminare tra i boschi, un'ombra la osservava mentre cercava di raggiungere la sua meta.
"Dove stai andando mia piccola Patricia?"Chiese una voce." Sai che prima o poi arriverai da me, non ti lascerò andare da nessun altra parte, sei la mia bambolina non permetterò a nessuno di portarti via da me.
La voce uscì dall'ombra, e il sorriso maligno di Mr Duncan fu rivelato. Aveva scelto il suo giocattolo preferito, e non avrebbe mai permesso a nessuno di strapparglielo tra le mani.
"Siamo sicuri che questa via sia sicura?"Domandò Nina. Erano giunti ai piedi di una montagna.
"Beh di qua sicuramente non troveremo nessuno che possa assalirci. Le rispose Fabian.
"Qui non troveremo nessuno e basta."
"Dobbiamo raggiungere la spiaggia."
"E poi una volta li cosa faremo? Costruiremmo una zattera o ce ne andremmo da quest'isola a nuoto?"Scherzò Eddie.
"Cercheremmo di non farci uccidere."Dichiarò Fabian con un sorriso. Durante il tragitto erano riusciti a cavarsela egregiamente, senza incontrare nessuno di minaccioso o pericoloso.
"Tutto nella norma allora."
Poi accadde l'imprevisto. Nina scivolo per via del terreno, si trovo cosi penzolante da sopra un dirupo. Eddie afferrò prontamente la sua mano.
"Resisti Nina, ti tiro su."
Fabian immediatamente tentò di aiutare l'amico. "Afferra la mia mano Nina."
L'americana provò invano di raggiungere la sua mano,ma la distanza era troppa." Non ci arrivo."
"Non ti azzardare a lasciare la mia mano Nina."Urlò Eddie mettendoci tutta la forza che aveva in corpo. Non poteva farla cadere, non poteva fallire nel proteggerla.
"Non resisto più."Disse esausta Nina. Lo sforzo era enorme, e lei non riusciva più a tenere la presa.
"Eddie fa qualcosa!"
"Ci sto provando! Dammi una mano Fabian."
Detto questo, Fabian iniziò a tirare, in modo che Eddie avesse più forza per riuscire a sollevare Nina, ma successe l'inevitabile, la ragazza lasciò la presa. Entrambi i ragazzi tentarono senza successo di afferrarla, anche solo per un dito.
"Ninaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"Gridò Fabian.