8°Capitolo
"Darkness"
Erano su quell'isola da quasi una settimana, si erano persi e ritrovati tante di quelle volte, che era sembrato loro passato più di una settimana, mesi addirittura. Non c'erano vie di fuga, ne aiuti dal cielo, spesso i poveri sventurati si chiedevano se qualcuno era a conoscenza della loro scomparsa, o se molto semplicemente risultavano effettivamente scomparsi. Erano all'oscuro di molte cose, il perché erano lì beh a questo, avevano trovato una risposta, un folle pazzo volle giocare a fare Dio. Il perché loro, a questo nessuno aveva saputo rispondere.
Di certo arrendersi e gettare la spugna, non avrebbe loro magicamente salvato la vita. Non si sarebbero svegliati di colpo nei loro letti, realizzando che l'isola era solo un brutto incubo. Ciò che li circondava era veritiero.
"Perché mi hai seguito Joy?"
La ragazza prese un sospiro prima di non rispondere alla domanda del ragazzo." Perché sono d'accordo con te, si deve lottare fino all'ultimo respiro per chi si ama."
"È ciò che ci rende vivi."Affermò Jerome.
"Propri cosi."
"Ad ogni modo non hai risposto alla mia domanda."
"Beh perché per quanto una persona voglia salvare un'altra, ha sempre bisogno di qualcuno che lo accompagni."
"Mi stai dicendo che non volevi lasciarmi da solo?Molto carino da parte tua Mercer."
"Detto in parole povere. si Clarke."
Il ragazzo ridacchiò."Ricordami di offrirti da bere quando usciamo da qui."
"Vuoi cavartela offrendomi una bibita in lattina, presa da un distributore automatico?" Disse Joy usando un tono di finto rimprovero, per poi ridere anche lei. "Sai la prima cosa che farò una volta usciti di qui?"
"Che cosa?"
"Mi stenderò sopra a un comodo e confortevole letto."Dichiarò la ragazza. Da quando erano su quell'isola, non avevano dormito o semplicemente riposato quasi per nulla.
"Un letto.. wow sono giorni che non dormiamo decentemente, o che non mettiamo sotto ai denti qualcosa di caldo. Ora che mi ci fai pensare, la prima cosa che farò sarà una doccia calda, seguita da uno spuntino."
Joy finse di essere arrabbiata. "Hey!Non dovevi offrirmi da bere?"
"Ovviamente, quello è tra le cose nella lista." Si giustificò il biondo, per poi ridere di gusto insieme alla compagna.
"Chiunque tu sia sono armato e pericoloso!" Urlò Alfie, notando uno strano movimento tra i cespugli.
"Alfie non puoi dire ad alta voce la tua posizione. Stiamo cercando di non farci trovare." Gli ricordò Mara alzando gli occhi al cielo.
"Vado in panico quando sono sotto stress." Si giustificò il ragazzo.
"Tranquillo Alfie, sono solo io." Disse KT uscendo dal nascondiglio.
"Oh grazie a Dio." Il giovane prese un sospiro di sollievo, ma poi quando vide uscire Willow dal cespuglio , dalla sua bocca uscirono solo parole incomprensibili." Auhfeyahgdgf!"
"State calmi, lei è come."
"Con te? KT, lei è di casa isis, potrebbe ucciderci." Le ricordò Mara. Non aveva intenzione di far del male a nessuno, ma questo non significava che avrebbe accolto chiunque andasse in giro da solo.
"Oh io non lo farei mai."Sostenne Willow con un grande sorriso.
Alfie la guardò sospettoso. Se c'è qualcuno di cui non fidarsi, è certamente quello che è felice per tutto il tempo. Almeno cosi aveva sentito dire."Chi ci dice che non lo farai?"
"Andiamo ragazzi, guardatela, credete davvero che possa fare del male a qualcuno?"Domandò KT esasperata.
"È proprio quello più innocente che si rivela essere l'assassino nei film horror."Disse Alfie ancora preso dai i suoi dubbi.
"Fidatevi di me. Se avesse voluto farmi del male, lo avrebbe già fatto."
Mara rifletté, dopotutto il ragionamento di KT non era del tutto sbagliato."Ha senso.."
"Allora, che cosa vi è successo?"
L'unico ragazzo del gruppo iniziò cosi a raccontare. Di com'erano scampati a degli agguati, del ricongiungimento con le ragazze, della morte del loro caro amico, e della separazione avvenuta solo di recente.
"Amber è in questo stato da allora?"Domandò KT guardando Amber. Aveva ancora lo sguardo vuoto, anzi no impaurito, sembrava un piccolo cucciolo abbandonato sotto una pioggia battente.
Mara annuì." Credo sia dovuto allo shock, ho paura che sia grave."
Alfie strinse la mano di Amber, da quando l'aveva ritrovata, non l'aveva lasciata un secondo. Gli piaceva pensare che in qualche modo la confortasse, o almeno ci sperava.
"Vedrai che si rimetterà, ha solo bisogno di tempo."
"Già tempo, sembra che tutti qui ne abbiamo bisogno."Farfugliò Mara.
Era notte fonda quando aprì gli occhi, si guardò intorno incredula. In qualche modo era riuscita a sopravvivere. Una protuberanza della roccia l'aveva salvata, procurandole solo ferite lievi. Con tutte le forze che aveva cercò di alzarsi in piedi, sollevò lo sguardo verso l'alto."Non so se potrei ritornare al punto di partenza." Mormorò tra se e se, notando l'altezza non tanto elevata della scogliera da cui era precipitata, ma purtroppo essa non aveva appigli con cui aggrapparsi e ritornare su. "Aiuto!C'è qualcuno?" Gridò, ma poi si tappò lei stessa la bocca, se avesse attirato l'attenzione di qualcuno sbagliato, sarebbe morta seduta stante. Decise di ricorrere a un piano b, scendere dalla scogliera.
Poco lontano da li, il suo osiriano stava attraverso un crollo emotivo, ignaro che colei che credeva persa per sempre stava in realtà lottando. La sua presunta morte e quella di suo padre avevano portato Eddie nello sconforto. Sapere di non essere stato in grado di salvare le persone a cui teneva lo uccideva.
"È morto,mio padre..ho passato cosi tanti anni a odiarlo, che adesso non saprà mai quanto in realtà mi è mancato. Non gli avevo ancora detto che gli volevo bene. Ho passato davvero cosi poco tempo con lui. Sono davvero un figlio orribile."
"No, che non lo sei, e so di certo che tuo padre sapeva quanto ci tenevi, quanto lui ci teneva a te. Ti ha sempre protetto,in ogni momento della tua vita, anche da lontano. Si è sempre preoccupato per te. Tuo padre lo sapeva, non colpevolizzarti per la sua morte."Cercò di tranquillizzarlo Patricia." E sono certa che per tuo padre passare anche un singolo momento con te è stato importante.
"La morte di Nina è stata colpa mia però."
Patricia sbarrò gli occhi increduli. La sua amica che inizialmente trovava irritante con il suo continuo patriottismo, se ne era andata per sempre. Una lacrima scese avida sulla sua guancia, e un nodo le si formò in gola. "Nina è morta?"
Eddie si sentiva come se ogni piccola cosa nell'universo, anche quella più insignificante, fosse provocata per via sua. Aveva il potere di cambiare le cose, ma questi cosiddetti poteri non entravano in azione quando si trattava di salvare le persone che amava."Si, ed è stata solo colpa mia, se solo fossi stato in grado di proteggerla come dovevo. Non sono riuscito nel mio compito. Avevo solo un fottuto compito, ed ho fallito miseramente. Sono solo un fallito."
Patricia gli accarezzò una guancia. Vederlo in quello stato le si spezzava il cuore, e si sentiva impotente, perché non riusciva a sistemare il suo mondo, se solo avesse saputo che lui era il suo mondo.
"Shh, non è stata colpa tua, sono certa che hai fatto di tutto per salvarla. Hai sempre svolto il tuo ruolo da osiriano egregiamente, l'hai sempre protetta, anche quando non aveva bisogno di protezione. Non buttare tutto all'aria per una fatalità. Io sono orgogliosa di ciò che sei, e se fosse qui, Nina ti direbbe le stesse cose."
"E se tutto questo fosse causato per colpa mia?Per quello che sono."
"Che cosa?Credi che quello ci è capitato sia per un tuo errore? Eddie non è assolutamente vero. La nostra condizione non è interamente dipesa da te, in alcun modo, siamo tutti sulla stessa barca che sta affondando, e tu ne sei il povero sventurato capitano."
"Vorrei solo aver fatto di più, aver avuto una visione, o qualunque segnale di pericolo. Ti avrei protetta e non ti avrei lasciato andare nemmeno per un secondo."
"Ma ora sono qui, insieme a te. è questo ciò che conta."
Il ragazzo si avvicinò lentamente a lei, per poi chiudere ogni distanza con un bacio. Bacio che da lento e quasi esitante, si tramutò in uno appassionato e desideroso."
Patricia si staccò da lui, non perché non volesse. Lo voleva , anzi desiderava stare con lui in ogni modo fosse umanamente possibile. Non voleva però approfittarne della sua momentanea fragilità."Eddie.."
"Ti prego, solo per questa volta, ho bisogno dell'unica cosa che funzioni in questo dannato posto. Ho bisogno che tu mi stia vicina, ho bisogno dell'unica cosa positiva che c'è nella mia vita. Io ti voglio, per favore non dirmi di no."Dichiarò Eddie. Stava camminando durante una notte buia e senza stelle, e quello che più voleva in quel momento, era una luce a fargli da guida. Scorse il suo viso per un segno di approvazione, e quando lo vide riprese a baciarla con più foga di prima.
Era bastato solo un bacio per far capire che entrambi bramavano l'un l'altro. I baci si fecero sempre più avidi, la pelle lentamente fu scoperta,aumentando sempre più il desiderio, e in breve tempo i due amanti si lasciarono andare all'impeto di essere ancora una volta un tutt'uno.