"Last hope"

10° Capitolo

"Last Hope"

Le sue mani erano sporche, del sangue a lei sconosciuto ricopriva le sue mani. Il rosso era l'unico colore che vedeva in quel momento. Che cosa aveva fatto? All'improvviso tutto quello che aveva in qualche modo rimosso, le si palesò davanti come una grossa pugnalata allo stomaco. Non voleva arrivare a tanto, non sapeva nemmeno cosa stesse facendo. Tutto era buio e offuscato, lei non voleva farlo.

"A ..Alfie.." Riuscì a farfugliare Amber poco dopo. Rimase immobile, incapace sul da farsi.

Il ragazzo le corse incontro per rassicurarla. "Stai tranquilla Amber, va tutto bene."

La bionda però non riuscì a trattenere le lacrime, che ormai scendevano ininterrottamente sulle sue guancie, per poi cadere al suolo, in terra, perché era cosi che si sentiva. Assorbita completamente dal senso di colpa e dalla paura, come la terra aveva assorbito le sue lacrime. "Ma ma io l'ho ucciso."

"Voleva farci del male, tu ci hai solo difeso."L'assicurò Mara. Lei stessa era contro la violenza gratuita che era nata su quest'isola, ma allo stesso tempo sapeva che bisognava difendere chi si amava.

"Non volevo ucciderlo, davvero."

"Shh lo so che non volevi."

"Cosa ho fatto? Non volevo davvero farlo."

"Amber hai preso la scelta più ovvia, ci hai salvato."

La bionda annuì tra i singhiozzi, poi si rivolse a Willow mormorandole un " Scusami".

La ragazza in questione si asciugò le lacrime con la manica della sua maglietta." Hai fatto la scelta migliore che tu potessi fare in quel momento. Jamie rappresentava un pericolo per noi. Ormai quello non era più Jamie."

"È stata legittima difesa Amber, lo abbiamo visto tutti." Si mostrò d'accordo anche KT.

"Che cosa devo fare adesso?"

"Impedire che qualcun altro sia costretto a fare quel gesto."

Intanto Patricia s'incamminava con Eddie, ma la ragazza aveva con sé dei dubbi.

"Eddie c'è una cosa che devo dirti, è da tempo che mi sento osservata."Dichiarò la giovane.

Eddie si fermò, per poi avvicinarsi a lei preoccupato. "Intendi che qualcuno ti sta spiando?"

La rossa annuì.

"Questo posto è pieno di telecamere, è normale che tu ti senta osservata."

Patricia sospirò. Una sensazione d'inquietudine l'accompagnava da quando erano sull'isola."C'è dell'altro. Da quando siamo qui, ho rischiato la vita diverse volte, e mi sono sempre salvata per un soffio."

"Questo è un bene, no?"

"Non ne sono cosi sicura.."

L'americano le diede un sorriso di conforto. "Yacker cosa c'è che non va?"

"Nulla, forse sto solo impazzendo."

"Tu non stai impazzendo, ok? Se c'è qualcosa che non ti convince non devi fare altro che dirmelo."

"Le telecamere.."

"Quel pazzoide le avrà installate per poterci spiare, non c'è limite all'indecenza di quell'essere."

"Ci avranno ripreso durante la notte, sai, quando noi due.."

"Abbiamo fatto sesso?"Finì Eddie per lei. Nonostante la loro relazione si era spinta oltre già da un bel po', Patricia ancora s'imbarazzava a parlarne con disinvoltura.

"Non dirlo ad alta voce!"Inveì Patricia in pieno imbarazzo contro Eddie. Odiava essere imbarazzata ma tutta la faccenda della relazione, del sesso, era ancora un argomento sconosciuto a lei.

"Andiamo Yacker puoi dirlo, non è mica una brutta parola!"

"Ho una brutta sensazione al riguardo."

"Che genere di brutta sensazione?"

"Non lo so, è come se quello che abbiamo fatto ci si ritorcerà contro."

"In che senso?"

"Non chiedermelo!Perché esattamente non lo so nemmeno io!"Disse sincera la rossa, non aveva idea di cosa potesse significare questa sua sensazione.

Eddie le prese una mano dolcemente, riuscendo ad attenuare quello stato d'ansia che si era creato intorno a lei"Ok, qualunque cosa ci possa accadere, farò in modo che non ti ritorceranno nemmeno un capello, è una promessa."

Patricia roteò gli occhi, fingendosi indifferente a quel tenero gesto, ma in realtà le suscitò sicurezza e protezione. "Stai diventando sdolcinato da far schifo Weasel."

Il ragazzo ridacchiò."Ti piacerebbe."

Patricia roteò gli occhi. "Oh per favore."

"Su andiamo."

I due ripresero come nulla fosse il loro cammino.

Nel frattempo, non poco lontano da li, Nina stava valutando quale strada prendere, se dirigersi verso la spiaggia, come era in programma prima di separarsi da Fabian e Eddie, oppure percorrere la strada che riportava al bosco. Scelse la seconda, non sapeva il perché, ma sentiva che doveva continuare per questa strada. Una sensazione che ad ogni passo fatto, sembrava farsi sempre più viva, quasi a indicarle il giusto cammino, come una luce in fondo al tunnel.

"Non ho ancora trovato nessuno.." Mormorò l'americana tra se e se. Non seppe se esserne triste o rallegrarsi. Era preoccupata per i suoi amici, questo non poteva nasconderlo, ma essere rimasta da sola poteva giovare a lei stessa, dopotutto credendola morta poteva spostarsi senza dare nell'occhio. Quello che però non sapeva Nina, era che i suoi nemici, quelli veri, sapevano perfettamente che lei era viva e vegeta. La giovane camminò per un paio di metri, poi una mano le coprì la bocca, chiuse gli occhi, e da quel momento non ricordò più nulla.

Mr Duncan osservava con dedizione i filmati delle telecamere di sorveglianza, vedere soffrire quegli sfortunati ragazzi lo eccitavano non poco, cosi deboli, e indifesi, impauriti. Era cosi che voleva i suoi giocattoli. Un sorriso di soddisfazione ricoprì il suo volto, era quasi macabro e inquietante, chiuso nel suo mondo folle, a compiacersi delle disgrazie altrui. Presto però il suo sorriso scomparve, facendo posto alla rabbia, la sua bambolina preferita aveva osato fare qualcosa di davvero spiacevole, doveva punirla. Con una calma quasi glaciale chiamò una delle sue guardie, la quale si precipitò immediatamente sul posto.

"Portami lei."Ordinò

Non era sicuro di quello che stava facendo, non sapevo nemmeno se avrebbe funzionato, ma sapeva che doveva, in qualche modo doveva provare a salvare gli altri. Cosi Fabian prendendo tutti il coraggio che aveva decise di entrare in azione, Trafficò con alcuni cavi della radio trasmittente, e registrò una richiesta d'aiuto. Poteva non essere un attacco diretto e a corpo a corpo, ma come il detto diceva:" la difesa era il migliore attacco:"E in quel momento ne avevano bisogno.

In un remoto angolo della foresta.

Joy si fermò di punto in bianco, un eco si ripeteva tra gli alberi. Era una voce a lei familiare. "Lo senti anche tu?"

"Sentire cosa?"Le chiese Jerome.

"Questo.è Fabian!"

"Quel topo da biblioteca! Solo a lui poteva venire un'idea del genere!"Strepitò a pieni polmoni Jerome felice come una pasqua

"Pensi che il messaggio arriverà fuori da quest'isola?"Domandò Joy.

"Non lo so, ma diamine spero di si!"

"Potremmo tornare a casa! Siamo salvi!"

E poi il silenzio cadde fra loro, una leggera brezza li pervase. Non seppero nemmeno loro come successe, o perché, era come se qualcosa li guidasse, o addirittura controllasse, ma improvvisamente si ritrovarono a condividere un bacio. Uno di quelli semplici, di cui non c'è bisogno di dire molte parole, ma che nascondono numerosi pensieri non detti.

"Dove hai intenzione di andare?"Ormai Patricia era stanca di seguire Eddie, che percorreva in lungo e largo quella dannata isola senza una meta ben precisa. Era cosi dannatamente frustante.

Eddie si girò verso di lei, quasi titubante. "Vuoi sapere la verità?"

"No, mentimi Weasel."

"Non so dove andare."

"Tu cosa? Vuoi dire che stiamo camminando senza una meta?Perché? E soprattutto perché non me lo hai detto prima?" Sapeva che Eddie aveva la tendenza ad agire prima, e poi pensare, ma questo era davvero il colmo!Non avrebbe mai pensato che non pensare proprio era una sua attitudine.

Il giovane osiriano placcò sul nascere la crisi isterica della sua ragazza. Oh quanto gli era mancato anche solo litigare con lei, farla arrabbiare solo per vedere il suo adorabile viso imbronciato. Se Patricia lo avesse saputo, non avrebbe potuto gioirne. "Un attimo, non lo sapevo prima, ma ora lo so."

"Vuoi spiegarmi, o vuoi continuare a perdere tempo, sperando che io capisca cosa ti passa per la testa?"

"Beh vedi Yacker.." Ma il ragazzo non riuscì a finire la frase, un urlò proveniente da Patricia lo destabilizzò. Di scatto si voltò verso di lei. erano circondati da vari uomini, qualcuno teneva prigioniera la sua Yacker tenendole legate braccia e gambe."Lasciala andare!" Gridò

"Mi dispiace ma lei viene con noi, è un ordine."Disse uno degli uomini.

"Eddie!"Urlò Patricia, ma ormai era troppo tardi, la stavano già trascinando lontano.

Eddie era rimasto nuovamente da solo, e come se non bastasse sull'isola qualcun, altro stava per perdere la vita. Unico segno, un urlo straziante che rimbombava tra gli alberi.

"Noooooooooooooooooooooooo"