"Beyond the light" Prima parte

11°Capitolo

"Beyond the light"

Quando aprì gli occhi, non capì immediatamente, dove si trovasse. Percepiva solo il pavimento freddo sotto di lei. All'istante comprese che c'era qualcosa che non andava, si guardò intorno, e vide che si trovava all'interno di una camera completamente bianca. Si alzò di scatto, ma fu presa da un capogiro. Si sentiva cosi disorientata, e poi un volto apparve davanti ai suoi occhi.

"Ben sveglia raggio di sole." Le disse Mr Duncan con un'allegria talmente inquietante e irritante, che fece accapponare la pelle a Patricia.

"Dove diavolo sono pazzoide?"

"In un luogo dove tu non puoi disubbidirmi."

"Non è mai stata mia intenzione ubbidire, e certamente non a uno come te!"

Mr Duncan scosse la testa a destra e a sinistra varie volte, sibilando di volta in volta un contrariato no."Patricia Patricia, hai fatto davvero la cattiva ragazza, ti ho vista sai."

La giovane sgranò gli occhi, i suoi dubbi non erano infondati. "Che cosa vorresti dire?"

"Che d'ora in poi ti terrò qui cosi non farai più cose cattive."

"LIBERAMI PSICOPATICO CHE NON SEI ALTRO!" Gridò Patricia, per poi sentire di colpo una stanchezza sempre più forte, facendola nuovamente cadere sul quel pavimento freddo.

"Buonanotte mia bambolina." Le disse sogghignando.

"Joy per favore non chiudere gli occhi!"

La ragazza quasi non riusciva a fiatare. Il suo respiro si faceva sempre più tenue."Mi sento cosi stanca e debole."

"Mi hai sentito? Non ti azzardare a chiudere gli occhi!"

"Altrimenti cosa fai Clarke? Sto morendo, lo so."Lo stuzzicò la ragazza, quasi cercando di dissimulare la sua agonia.

Jerome le accarezzò dolcemente il volto, spostandole delicatamente le ciocche dei capelli dalla sua fronte. "Tu non morirai, ok? Farò qualsiasi cosa per impedirlo."

"E cosa? Mi sveglierai con il bacio del vero amore?"

Il biondo soffocò quasi una risata. Era cosi che funzionava? Quando si ottiene finalmente qualcosa di cosi importante, viene tolto via senza spiegazione apparente? "Posso provarci Mercer, ma non posso garantirti nulla."

"Ti sottovaluti Jerome, sei meglio di quello che tu pensi."

"Sono davvero un cosi bravo baciatore?" Scherzò Jerome.

Joy ridacchiò."Sei nella media."

"Davvero gentile da parte tua."

"Il bacio del vero amore è sempre stato la mia parte preferita." Asserì Joy. Aveva sempre amato le favole, piene di storie in cui bellissime principesse venivano salvate da aitanti e forti principi azzurri. Spesso però la vita l'aveva più mostrata come una delle tante sorellastre cattive o come la strega maligna. Ahimè si sa che a questi personaggi il lieto fine non era concesso. Nessuno l'avrebbe salvata

"Sì, questo è molto da te, ma lasci che ti dica una cosa."

"Che cosa vuoi dirmi?"

"Tu sei molto meglio di tutte quelle principesse. Non hai bisogno di un principe per svegliarti, puoi farcela anche solo con le tue forze."Dichiarò fermamente convinto Jerome.

"Dove è Patricia?"Urlò Eddie, ad una delle tante telecamere disposte sull'isola." So che puoi sentirmi! Lurido verme!Se solo provi a toccarla con un solo dito, ti giuro che te la faccio pagare!" Oh se solo lo avesse avuto tra le mani, quel pazzo non avrebbe avuto che di sorridere. La sua risata irritante, piena di falsità, nascosta dietro ad un gesto all'apparenza benevolo. Eddie trovava questo semplicemente ripugnante. Inveì contro l'apparecchio elettronico, con la vana attesa che il responsabile delle sue sciagure si palesasse, confrontandosi definitivamente a faccia a faccia con lui. Mr Duncan era, però un codardo, e le minacce di Eddie non lo scalfirono minimamente, anzi aumentarono ancora di più il suo ego.

"Perché non mi rispondi?Codardo!"

"Eddie?"

L'americano si voltò, perdere Patricia davanti ai suoi occhi l'aveva fatto perdere lucidità, non accorgendosi di cosa gli stava accadendo intorno. Davanti a lui c'era Fabian. Sembrava avesse corso sette maratone tutte in una volta, ma allo stesso tempo era sereno, anzi felice, poiché sul suo volto c'era abbozzato un sorriso.

"Fabian? Che cosa ti è successo?" Chiese Eddie.

Il bruno rispose a sua volta con una domanda. "A te cosa è successo?Perché stavi inveendo contro la telecamera?" Era seriamente preoccupato per l'amico. Che lo stare su quell'isola, mescolati ai vari sensi di colpa, lo avevano portato alla pazzia? No, Eddie era più forte di cosi.

"Quel lurido bastardo ha preso Patricia. Si è preso la mia Yacker, ed io ho paura che possa farle qualcosa. Se le dovesse capitare qualcosa.. Dio io non riuscirei mai a perdonarmelo."

"Eddie calmo, Patricia sa cavarsela, e sono convinto che saprà come difendersi. Non si farà toccare nemmeno le punte dei capelli. Lei è forte."

Il giovane osiriano prese un sospiro di sollievo. Aveva agito impulsivamente senza pensare, come al suo solito, perdendo di vista l'obiettivo principale. La sua ragazza non era il tipo da stare con le mani in mano, sottomettendosi. Starà già progettando un piano per sfuggire dal suo sequestratore, e lui non doveva essere da meno. "Hai ragione."

"C'è una cosa che dovresti sapere, e scusami se me la sono presa con te in precedenza."

"Di che cosa parli?"

"Nina è viva." Quasi pianse dalla gioia mentre diede la notizia. Quasi non riusciva a crederci. Certo non aveva prove materiali, solo un languido sospetto. Seppur piccolo però, decise però di aggrapparsi al quel minuscolo barlume di speranza.

Eddie spalancò gli occhi dallo stupore.

"Non chiedermi come lo so, ma lo sento, so che è viva."

"Ti credo, e forse ho sempre saputo che non era morta. Chiamalo sesto senso , o abilità da osiriano, ma c'è qualcosa che mi ha spinto in questa direzione, e forse ora ne ho capito il motivo."

"Andiamo a cercare le nostre ragazze allora."

"Salviamo le ragazze, salviamo tutti."

"cough cough"Tossì Patricia, una volta ripresa conoscenza. Era ancora lì chiusa in quella stanza. Doveva trovare un modo per uscirne, e alla svelta." Tanto uscirò da qui!Mi hai sentito pazzoide? Te la farò pagare!" Inveì Patricia, urlando e sbraitando per tutta la stanza. Una voce poi la distrasse dai i suoi inefficaci tentativi di avere un qualsiasi responso da parte del suo rapitore.

"C'è qualcuno dall'altra parte?" Ripeté nuovamente quella voce, voce assai familiare a Patricia.

"Nina? Sei tu?" Chiese incredula la rossa. La sua amica era morta, questo le aveva detto Eddie, eppure sentiva la sua voce. Stava forse impazzendo? Aveva inalato un qualche gas allucinogeno, causandole una qualche visione o problemi a livello mentale?

"Patricia? Stai bene?" Domandò dall'altra parte l'americana.

"Tu piuttosto, credevamo fossi morta."

"È una lunga storia. Un momento. credevamo?

"Si, Eddie e Fabian pensano che tu sia morta, precipitando dal dirupo. Eddie si è davvero sentito in colpa per quello che ti è successo. Si sente responsabile della tua morte, beh di quella che pensava fosse la tua morte."

"Sono precipitata su una protuberanza che mi ha salvata. Fortunatamente la caduta non era ad un'altezza vertiginosa, ma ho perso conoscenza, e non sono riuscita a riprendermi se non prima di notte fonda, a quel punto ero già da sola, risalire era un problema, cosi ho deciso di scendere il promontorio, da li ho cercato per lo più di nascondermi, beh finché non mi hanno catturato."

"Vedo che quel pazzoide è propenso ai rapimenti. Perché attiriamo sempre dei sequestratori? "

Nina quasi ridacchiò alle parole dell'amica. "Dobbiamo preoccuparci la volta in cui non finiremo per attrarne." Era cosi, non erano loro a cacciarsi nei guai, erano i guai che li andavano a cercare.

"Sarò in prima in fila per godermi lo spettacolo."

"Hai un piano? Perché io sinceramente voglio solo spaccare la faccia a quel verme." Eddie fremeva. Sapeva di non essere del tutto obiettivo, e di pensare per lo più per lo proprio tornaconto, ma con la sua Yacker nelle mani di quell'essere schifoso, la sua lucidità era andata a farsi benedire.

Fabian cercò di placcare i suoi bollenti spiriti. Capiva perfettamente l'amico, e stesso lui avrebbe voluto farla pagare con le sue stesse mani, al mostro che gli aveva fatto questo."Evitiamo inutili spargimenti di sangue. Credimi vorrei anch'io farla pagare a quel farabutto, ma usare i suoi stessi metodi lo farà solo vincere ulteriormente." Ma combattere il fuoco con il fuoco di certa non era la soluzione migliore.

"Ha senso, ma toglimi almeno la soddisfazione di tirargli un pugno."

"Questo te lo concedo."

L'americano si sfregò le mani."Allora, hai un piano?"

"Si ne ho uno. Allora ho inviato un messaggio di aiuto grazie ad una radio trovata in uno degli edifici non troppo distanti da qui."

"Edifici? Ci sono costruzioni su quest'isola?"

"Si, beh l'edificio in cui veniva ripetuto il segnale non è altro che una misera costruzione. Mr Duncan credo si nasconda in una più protetta."

"Patricia quindi è stata portata li, e probabilmente anche Nina."

"Si, probabile, e forse non dista nemmeno tanto lontano da qui. Non impiegheremo non più di venti minuti ad arrivarci."

"Sempre se non ci perdiamo prima."Sbuffò Eddie in segno di resa. Perfetto c'era sempre un intoppo nei loro piani.

"Non se hai una cartina dell'isola." Dichiarò Fabian, estraendo dalla tasca un piccolo foglio di carta.

Eddie sorrise entusiasta. "Fabian tu sei un genio!"

Allora volete la seconda parte?