Capitolo 2

Il giorno seguente si svegliò con un forte mal di testa, si accorse solo dopo di essersi addormentato con la testa sulla scrivania, si alzò e si cambiò ignorando il forte mal di testa, pronto per una nuova giornata che lo avrebbe solo portato a ricordi tristi, scese in cucina e fece una colazione veloce per poi uscire ed andare verso la scuola. Mentre camminava cominciò a piovere a dirotto, Keiji non aveva portato l'ombrello con se, non pensava che gli sarebbe servito dato che, nonostante fosse autunno, c'era un sole che spaccava le pietre. Corse verso la scuola cercando di fare il più in fretta possibile, arrivato a scuola si diresse verso il bagno così che potesse cambiarsi e indossare qualcosa di comodo e caldo, una volta cambiato andò in classe e si sedette al suo posto. Mentre il professore spiegava Akaashi era completamente distratto, la testa gli faceva un male cane e si sentiva le palpebre pesanti, continuava a pensare a ciò che era successo il giorno prima e non riusciva a togliersi dalla testa Bokuto.

"Akaashi Keiji!" lo richiamò il professore per la terza volta, Akaashi finalmente si voltò verso di lui

"mi scusi, dicevate?" chiese con il suo solito sguardo freddo e con la voce ferma anche se stava leggermente tremando

"ti senti bene? sei distratto e stai tremando da quando sei entrato, sicuro di non voler andare in infermeria?" chiese, Akaashi era uno dei migliori e raramente si distraeva durante le lezioni, preso alla sprovvista annuì

"sto bene, non si preoccupi" disse tornando a guardare il libro in silenzio, il professore sospirò

"se ti senti male va' in infermeria" disse poi, Keiji annuì e cominciò a prendere appunti sul suo quaderno. Dopo svariati minuti perse di nuovo il filo del discorso, non capiva cosa gli stava succedendo, non si era mai sentito in quel modo tranne quando doveva pensare a una partita importante. Alla fine delle lezioni prese le sue cose ed andò verso la palestra per allenarsi, entrò nello spogliatoio ma appena mise piede nella stanza si pietrificò, ciò che vide lo sconvolse, fece cadere lo zaino a terra e rimase a bocca aperta per un paio di secondi, si riprese quando i suoi pensieri vennero interrotti da una voce fin troppo familiare

"Akaashi! contento? Sono venuto a vedervi allenare!" non poteva sbagliare, quel viso sorridente, quei capelli, tenuti su con un bel po' di gel e qualche miracolo, e quella voce, quella voce che tanto sperava di risentire da un giorno all'altro. Non era un illusione, Bokuto Koutarou era lì, con il suo solito sorriso contagioso e le braccia aperte, come a incitarlo ad avvicinarsi e abbracciarlo. Akaashi senza pensarci due volte lo abbracciò, gli mancava da morire, aveva bisogno dei suoi caldi e rilassanti abbracci, Bokuto ricambiò un po' stupito dal comportamento del ragazzo, gli accarezzò i capelli e lo strinse a se, per qualche strano motivo non voleva ammetterlo, ma anche all'ex capitano mancava molto.

"hey hey hey, stai bene? ti vedo un po' debole e stai tremando" disse Bokuto, evidentemente preoccupato. Si staccò leggermente e lo guardò negli occhi. aveva gli occhi lucidi e rossi, il naso e le gote erano altrettanto arrossati. Keiji annuì e si staccò completamente dall'abbraccio.

"devo cambiarmi, dobbiamo allenarci" disse cercando di accennare un sorriso, Koutarou arrossì violentemente, raramente il più piccolo sorrideva e vederlo sorridere dopo tanto tempo lo aveva reso felice, come se quell'immagine non potesse mai andarsene dalla sua testa. il corvino andò verso il suo armadietto mentre l'altro uscì dandogli il tempo di cambiarsi.

Una volta pronto Keiji uscì e si diresse nel campo, oggi si sarebbero allenati sulle schiacciate quindi doveva alzare a tutti, fecero prima un po' di riscaldamento, dove Akaashi si sentì costantemente osservato, si girò diverse volte e spesso trovava Bokuto intento a fissarlo. In fine cominciarono ad allenarsi seriamente.

Una, due, tre, quattro, le alzate continuavano ad aumentare e più Akaashi si sforzava, più si sentiva male. All'improvviso si sentì mancare, cadde all'indietro e svenne, Bokuto corse subito verso Akaashi, lo prese in braccio e gli toccò la fronte, era tremendamente caldo

"cazzo Akaashi dovevi controllare prima di allenarti" disse quasi come un sussurro

"Che succede?" Chiese il coach del Fukurodani, Bokuto sospirò

"Lo riporto a casa, ha la febbre alta" disse per poi prendere i loro zaini, mise il suo cappotto sulle spalle del più giovane ed uscì dalla palestra, fortunatamente aveva smesso di piovere ed ora si poteva anche vedere il sole, si incamminò verso casa del più piccolo, una volta arrivato prese le chiavi dallo zaino ed aprì la porta di casa, entrò mettendo gli zaini sul divano e poi salì in camera di Akaashi poggiandolo sul letto, si guardo intorno alla ricerca di una coperta abbastanza pesante che lo tenesse al caldo, mentre si guardava intorno Notò che la stanza non era cambiata per niente, un letto al centro con affianco libreria e un armadio, la finestra con le tende e sotto di essa una chitarra, spesso Akaashi suonava per alleviare lo stress, Bokuto andava spesso a casa sua non solo per vederlo ma anche per sentirlo suonare, di fronte al letto c'era la scrivania con diversi libri poggiati sopra, infine vide una cosa, una cosa che non c'era mai stata l'anno prima, vide una piccola bacheca, ma non c'erano post It con cose importanti da fare, c'erano foto che raffiguravano Lui e Akaashi, Bokuto si sentì sull'orlo di un pianto, gli mancava da morire e non sapeva che Akaashi provava lo stesso. Dopo qualche minuto apri l'armadio e prese un piumone abbastanza pesante, lo mise sul corpo ancora svenuto di Akaashi e si sedette accanto a lui, mise una mano sulla sua fronte per controllare ed effettivamente era bollente, prese uno straccio e dell'acqua fredda, immerse lo straccio nell'acqua e lo mise sulla fronte del corvino, in fine tornò a sedersi accanto a lui, aspettando il suo risveglio.

Passarono le ore e Akaashi riposava tranquillo, non si era ancora svegliato, il che era quasi un sollievo, durante quelle ore Koutarou continuava a cambiargli il panno e spesso gli accarezzava la testa, non sapeva perché lo facesse ma credeva che lo avrebbe aiutato in qualche modo.

Erano ormai le 7 di sera ed Akaashi stava ancora dormendo, Bokuto decise di svegliarlo ma prima andò in cucina a chiedere alla madre del ragazzo, che era tornata da una mezz'oretta, di preparare qualcosa che facesse bene ad una febbre così alta, quando tornò in camera vide il ragazzo seduto sul letto che scrutava la stanza, ancora un po' addormentato, sospirò ed andò verso l'alzatore

"Akaashi, torna a stenderti, hai la febbre alta" disse solamente, Akaashi alzò lo sguardo su di lui e prese parola..