Capitolo 4

Akaashi si stava allenando insieme a Bokuto, erano più o meno 15 minuti che continuavano senza fermarsi, Akaashi ne era contento, anche se non giocavano più nella stessa squadra, di poter alzare nuovamente al suo ex capitano, mentre facevano una piccola pausa Keiji notò che l'ambiente intorno a loro venne ricoperto da una strana sostanza nera come la pece. Il corvino si guardò intorno, alla ricerca del brizzolato, lo vide accanto a lui mentre parlava, ma quelle parole per lui erano incomprensibili, come se stesse parlando un'altra lingua, l'unica cosa che riuscì a capire fu' -addio Akaashi-, poi lo vide allontanarsi da lui, si allontanava sempre di più, senza girarsi, non si girò nemmeno una volta, ne per salutarlo ne per vedere come stava. Keiji continuava a guardarlo mentre delle calde e salate lacrime cominciavano a rigargli le candide e rosee guance. 

"KOUTAROU NO!!" urlò alzandosi di scatto, gli occhi erano lucidi e le guance erano rigate dalle salate lacrime, proprio come nell'incubo, si guardò intorno alla ricerca dello sguardo del più grande che si alzò appena sentì il più piccolo urlare il suo nome, cosa che non faceva mai, lo chiamava sempre Bokuto o Bokuto-san. 

Vide Keiji tremare, si alzò e lo abbracciò stringendolo a se, accarezzandogli i capelli inalando il suo profumo, diventato ormai droga per lui

"Bokuto-san, no, finisce che poi..." venne interrotto da Koutarou

"Non importa, non ti preoccupare" disse stringendolo a se, Keiji sospirò per poi ricambiare l'abbraccio, immergendo la faccia nell'incavo del collo di Bokuto continuando a piangere ininterrottamente, senza volerlo, il più grande nel mentre continuava ad accarezzargli la schiena cercando di rassicurarlo.

"ti va di raccontarmi dell'incubo?" chiese poi, mentre gli asciugava le lacrime con i pollici, Keiji annuì titubante, aveva capito, se voleva liberarsi degli incubi e delle insicurezze, doveva parlarne con qualcuno, doveva parlarne con Bokuto, non gli interessava più della sua reazione, aveva bisogno di risposte, buone o cattive, doveva sapere la verità.

Prese un grande respiro e cominciò a raccontargli tutto, ogni tanto singhiozzava e ad ogni parola la paura che quell'incubo potesse diventare reale aumentava. Alla fine del racconto Koutarou sorrise a Keiji e lo strinse a se.

"Non ti preoccupare Keiji, non ti lascerò solo" disse per rassicurarlo, il corvino lo strinse mentre sul viso si faceva largo un grosso sorriso. Finalmente si era liberato ed aveva ricevuto anche una reazione positiva da parte dell'ex capitano.

"ora però torniamo a dormire, è tardi e tu hai bisogno di riposo" aggiunse poi mentre gli accarezzava i capelli, Keiji annuì stringendolo più forte di prima senza staccarsi da lui.

"Puoi dormire con me?" chiese ancora con la faccia contro il suo collo, Koutarou arrosì ed annuì.

"certo, nessun problema" disse sorridendogli, il corvino si staccò dall'abbraccio e si spostò di lato per fargli spazio, il brizzolato si stese accanto al corvino, che solo in quel momento si accorse di come era vestito, o meglio non era proprio vestito, era completamente nudo se non per i boxer a coprire la sua intimità, Keiji arrossì violentemente, ma cercò di rimanere calmo, si stese girandosi verso la parte opposta a quella di Bokuto per non incrociare il suo sguardo. Bokuto mise le braccia attorno ai fianchi del più piccolo facendo aderire il suo petto alla schiena del corvino che arrossì ancor più di prima. Dopo un po' si rilassò e si girò verso l'ex capitano, che si era già addormentato, sorrise a quella vista, poggiò la testa sul petto di Koutarou per poi addormentarsi anche lui. 

Il giorno seguente Bokuto si svegliò abbastanza tardi, aveva anche un leggero mal di testa ma decise di non farci molto caso, prese il cellulare e controllò le chat su Line*. La madre gli aveva mandato almeno oltre i 20 messaggi, in effetti era tardi e non era ancora tornato a casa, si viveva ancora a casa dei genitori, solo perchè aveva trovato un'università li vicino e doveva trovare un lavoro part-time prima di poter andare a vivere da solo, in ogni caso, rivolse uno sguardo al ragazzo ancora poggiato al suo petto, sorrise ed arrossì, decise poi di chiamare la madre per calmarla.

"Koutatou tesoro, non sei ancora tornato a casa, sei andato direttamente a scuola?" disse con una voce mista tra l'arrabbiato e il preoccupato, Bokuto sbadigliò 

"scusa mamma, non sono andato a scuola, sono con Akaashi, ha ancora la febbre alta e mi sono appena svegliato" disse mentre accarezzava i morbidi capelli del corvino che dormiva ancora con un viso rilassato e le goti arrossate.

"perchè non hai messo la sveglia? Ci tornavi dopo da Keiji, oppure avete fatto...~" chiese la madre con tono malizioso, Bokuto sbuffò, anche se l'idea non gli dispiaceva, ma al momento non sapeva nemmeno se Akaashi provava qualcosa per lui

"smettila mamma, siamo solo amici" disse mentre giocava tristemente con i capelli dell'alzatore, sentì la madre ridacchiare divertita, non ce la faceva più con lei, quando parlava di Akaashi pensava sempre male "comunque oggi non vado, ho mal di testa e voglio controllare Akaashi" aggiunse poi 

"va bene, sta attento allora, fammi sapere come sta Keiji e mi raccomando, non fate cose sconce~" disse la madre, per poi attaccare immediatamente per non sentire le urla del figlio. Il brizzolato sospirò e tornò a stringere tra le sue braccia il più piccolo, che cominciò a muoversi leggermente, aprì un occhio

"buongiorno Gufetto" disse bokuto Sorridendogli, Akaashi arrossì 

"Buongiorno Bokuto-san" disse sbadigliando ma rimase ancora appoggiato al petto dell'ex capitano, non voleva staccarsi da lui, voleva rimanere ancora un po' accoccolato al suo petto, si sentiva al sicuro, si sentiva bene, si sentiva... importante.

Dopo un po' l'alzatore cominciò a parlare

"Che ore sono?" chiese rimanendo ad occhi chiusi facendo respiri profondi per inalare il profumo del Ragazzo-gufo che era al suo fianco

"sono le 10:00" disse mettendo un braccio sugli occhi mentre con l'altra teneva stretto a se il corvino tenendo la mano salda sul suo fianco

"Non dovresti andare a scuola?" chiese il corvino guardandolo negli occhi

"oggi non vado, tranquillo" disse sorridendogli, Akaashi annuì e, a malavoglia, si allontanò dal più grande per poi alzarsi dal letto

"Akaashi, dove vai?" chiese guardandolo con uno sguardo interrogatorio e serio, non doveva sforzarsi o la febbre peggiorava 

"Vado giù in cucina a preparare la colazione, mi sento molto meglio, grazie Bokuto-san" disse sorridendogli, Bokuto si alzò e prese sulle spalle l'alzatore si arrese all'istante e lo lasciò fare, infondo gli piaceva, anche se non voleva ammetterlo. Il brizzolato scese dalle scale ed arrivò nel salone dove fece stendere Keiji 

"tu rimani qui, ti preparo io la colazione, la febbre non passa mica da un giorno all'altro" disse sorridendogli, Keiji annuì e si mise a sedere mentre Koutarou andò in cucina

*Line è un applicazione per chattare che usano molto in Giappone