Capitolo 8

"abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare ma purtroppo è in coma al momento.." Appena Bokuto sentì quelle parole tutto ciò che lo circondava aveva perso di importanza, non sentiva più nulla, guardava l'esile corpo di Akaashi, aveva un'espressione.. spenta, sapeva che c'era una speranza ma in quel momento la paura lo stava divorando completamente, finchè non sentì la voce della dottoressa che lo chiamava 

"Signor Bokuto? Mi sta ascoltando?" il ragazzo rivolse uno sguardo spento alla signora che era ancora accanto a lui "volevo dirle che per il momento la percentuale di risveglio è bassa, ma potrebbe anche alzarsi, lo terremo sotto controllo, non si preoccupi, può venire quando vuole" Disse per poi lasciare la stanza, Kotaro strinse di più la mano di Keiji tra le sue braccia, si accasciò su di lui scoppiando in un pianto

"è tutta colpa mia, mi d-dispiace! Dovevo f-fermarti prima, s-se solo ti avessi risposto.. o fermato in tempo, mi dispiace tantissimo, è colpa mia..." rimase così per tutta la serata, fino all'addormentarsi

Il mattino seguente chiamò i genitori e li informò di tutto, anche loro, come Bokuto, si fiondarono in ospedale, quando vide la madre piangere stringendo a se il corvino i sensi di colpa si fecero più grandi, uscì dalla stanza per lasciarli con il figlio, avvertì anche Kuroo, Kenma e la scuola di Akaashi, si era preso la responsabilità di tutto, sarebbe rimasto con lui fino alla fine, non lo avrebbe lasciato più da solo.

Passarono due mesi dall'incidente, Bokuto andava sempre in ospedale a prendersi cura di Akaashi, parlava ininterrottamente per ore, infondo sapeva che lo sentiva, spesso parlava delle cose più stupide che gli potessero passare in mente, gli raccontava della sua giornata, gli faceva ascoltare la musica e lo teneva aggiornato su tutto ciò che accadeva nel mondo. Spesso anche Kuroo e Kenma andavano a visitare Keiji, spesso per tenere compagnia a Kotaro e cercare di convincerlo che non fosse colpa sua, purtroppo non cambiava idea, era fisso sul pensiero che fosse tutta colpa sua. Quel giorno Kuroo si stava dirigendo verso l'ospedale insieme a Bokuto, erano appena usciti da scuola quindi avevano preso il treno, erano appena scesi in stazione quando arrivò una chiamata da parte dell'ospedale, il brizzolato guardò il corvino al suo fianco con uno sguardo preoccupato prima di rispondere

"Pronto..?" Le chiamate dall'ospedale non erano mai un buon presagio, sopratutto perchè ultimamente la situazione stava peggiorando 

"Bokuto-san! Sono un'infermiera che era responsabile di Akaashi, beh ecco.. andrò dritta al punto, c'è stato un problema per cui al momento è in sala operatoria, la percentuale di morte è molto alta-" staccò la chiamata e corse come un fulmine verso l'ospedale, Akaashi non poteva morire, non doveva. 

Arrivato in ospedale lo fecero aspettare fuori dalla sala operatoria, Kuroo arrivò dopo un paio di minuti, rimase seduto in silenzio accanto a Bokuto, non sapeva cosa dire, voleva provare a consolarlo ma era una situazione fin troppo delicata, non sapeva come comportarsi, quindi decise semplicemente di rimanere accanto a lui, almeno per fargli sentire la sua presenza e fargli sapere che era li se aveva bisogno di aiuto.

Passarono delle ore prima che Akaashi uscisse dalla sala operatoria, lo portarono nella sua stanza, Bokuto stava per seguirli quando fu fermato dalla stessa dottoressa di pochi mesi prima, Bokuto la guardò ancora una volta speranzoso, la dottoressa sospirò e prese parola

"Per il momento è riuscito a cavarsela, purtroppo però deve essere controllato il più possibile" disse solamente, Kotaro annuì per poi andare in camera del più piccolo dove lo stava aspettando Kuroo.

"Com'è andata? Che ti ha detto la dottoressa?" il brizzolato sospirò, si mise a sedere sulla solita sedia che occupava da due mesi e prese la mano del corvino, stringendola forte tra le sue

"Ha detto che per ora sta bene.. ma che ora sarà controllato più di prima, spero solo che ce la faccia.." disse tenendo lo sguardo basso, Kuroo annuì

"Vedrai che ce la farà, è forte" disse cercando di calmare Bokuto, anche se era un'impresa ardua. L'ex capitano del Fukurodani rimase per un paio di minuti a testa bassa a pensare, poi Kuroo prese parola di nuovo, cominciando a parlare della cosa più stupida che gli passasse in mente, andarono avanti così fino a quando Tetsurou non tornò a casa. 

Quando Kotaro rimase da solo tornò a pensare, non sapeva che fine avrebbe fatto Keiji, non poteva esserne sicuro, una grande paura di perderlo definitivamente si faceva largo tra i suoi pensieri, aveva ancora così tante cose da dirgli, così tante domande da fare, così tante cose da fare insieme a lui. Passò alcuni minuti a pensare in silenzio, poco prima di andare a casa decise infine di parlare, se lo sentiva davvero allora doveva dirgli tutto prima che fosse troppo tardi. 

"ehm.. non so se mi senti davvero, spero proprio di si, volevo dirti un paio di cose... ecco da come cominciare... ti amo. Sono innamorato di te fin dal primo giorno che ti ho visto, eri.. anzi sei così bello, e adoro il tuo carattere, ogni volta che stavo male mi aiutavi.. ma... mi dispiace, se ora sei in questa situazione è colpa mia.. dovevo risponderti, ugh.. mi dispiace, sono un coglione" concluse alzandosi, prese il suo zaino e tornò a casa, con il volto rigato dalle lacrime.

~Due settimane Dopo~

Akaashi trovava fatica ad aprire gli occhi, erano estremamente pesanti, provò a muovere la mano, ma anch'essa era pesante, cercò di sforzarsi di più, riuscì ad aprire un'occhio, anche se di poco, la prima cosa che riuscì a percepire furono delle forti luci, richiuse immediatamente l'occhio per poi riaprirlo piano piano insieme all'altro, lentamente girò la testa di lato e vide la folta chioma brizzolata di Bokuto, la testa era appoggiata al letto, aveva un respiro regolare ed era girata verso la finestra situata di fronte al lettino dell'ospedale, la mano destra stringeva quella del corvino mentre il braccio sinistro faceva da cuscino, Akaashi cercò di parlare ma uscì solo un filo di voce, così debole che era impossibile da udire

"B-Bokuto-san.." riprovò a parlare, stavolta riuscì a dire una parola, sempre con un filo di voce, così leggero che Bokuto pensò che fosse la sua immaginazione 

"Bokuto-San" parlò nuovamente il ragazzo, stavolta mosse leggermente la mano cercando di far capire al più grande che non era solo la sua immaginazione, il volto di Kotaro si illuminò e si girò di scatto verso il corvino, Keiji gli fece un debole sorriso, Bokuto si fiondò tra le sue braccia stringendolo a se

"Keiji! Sei vivo! Sei sveglio! Sei qui!...." disse mentre le lacrime cominciavano a scendere sulle sue guance, aveva sognato così tante volte quel momento che aveva paura che anche quel momento lo fosse, Akaashi si bloccò alla reazione del brizzolato, ma subito dopo ricambiò l'abbraccio 

"Si.. sono vivo Bokuto-san" disse stringendolo a se con la poca forza che aveva, iniziando a piangere anche lui.

Erano passate un paio di ore, avevano visitato Akaashi e stavano decidendo quando dimetterlo, mentre aspettavano Bokuto era rimasto con il corvino, avevano chiarito tutto e ora Bokuto gli stava raccontando tutto ciò che era successo in quei mesi, Akaashi lo ascoltava attentamente finchè il brizzolato non smise di palare 

"Bokuto-san? Stai bene" gli chiese il più piccolo, preoccupato

"non posso aspettare ancora, non so che accadrà, non voglio perderti di nuovo Keiji! Ti amo." Disse guardandolo negli occhi e avvicinandosi al volto del più piccolo, che ora era rigato ancora una volta dalle lacrima

"Ti amo anche io Bokuto-san"